Brano dalle atmosfere cosmiche e oniriche, in linea con una tradizione psichedelica che affascina sempre, da decenni.
Nel nuovo brano inedito, intitolato Fiamme e fiori, Riccardo Morandini sembra dar voce a un’epifania sospesa tra sogno e mito: la misteriosa, eterna danza del sole e della luna si dischiude entro un paesaggio simbolico, rarefatto, dove i ciliegi giapponesi fioriscono come immagini di un altrove interiore. Il brano si apre con una delicatezza onirica: stelle vespertine di vibrafono punteggiano la trama, piccole scintille che illuminano la barcarola crepuscolare della ritmica, come se il tempo stesso oscillasse tra veglia e contemplazione.
Al calare del sole, la scrittura si fa più densa: un tema d’archi, lancinante e quasi doloroso, guida l’ascolto verso un’intensità struggente, in cui l’armonia non si limita a farsi melodia, ma diventa carne emotiva, vibrazione che tocca nel profondo. Ci sono i Beatles di "A Day In The Life" ma anche i cantautori italiani dell'ultimo decennio (Andrea Laszlo De Simone). L’eco di una psichedelia pop attraversa la composizione, richiamando le ombre dorate dei ’70 italiani e i riverberi cosmici dei Pink Floyd, senza mai ridursi a citazione, ma trasformando l’influenza in linguaggio personale, intimo, visionario.
Morandini orchestra materia sonora e immaginifica con eleganza rara, intessendo il lirismo di un canto notturno che si consuma in un lento dissolversi, come brace che si spegne sotto i petali caduti. Fiamme e fiori è un rito musicale, un atto poetico che trascende la forma canzone e diventa esperienza sensibile da ascoltare ad occhi chiusi, nel silenzio complice della sera.
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La recensione Fiamme e fiori di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-09-26 00:00:00
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